La legge del pendolo

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  1. Cos’è la legge del pendolo?
  2. La testimonianza di Jim Carrey

“Vorrei che tutti fossero ricchi e famosi per capire che non è questa la risposta alla ricerca della felicità” – Jim Carrey

In una società consumista come quella attuale, in cui siamo costantemente abituati a pensare che i soldi possano fare la differenza, il problema che affligge (o crediamo) tutti è principalmente uno: i soldi.

Nonostante famose massime del tipo “I soldi non fanno la felicità”, tutti desideriamo costantemente essere più ricchi economicamente.

I soldi sono importanti e non è una scoperta ma ciò che ci tiene costantemente sotto scacco è l’autoconvincimento del fatto che sono la soluzione a tutti i nostri problemi.

Ci hanno abituato a pensare che “i soldi non fanno la felicità, però aiutano”: una mezza verità.

I soldi sono sopravvalutati e molti di noi concentrano anni della loro vita per accumularli senza rendersi conto di sacrificare tempo, amore, famiglia ed energie a dismisura.

Ma alla fine della nostra vita pensi che ricorderai quanti soldi sei riuscito a guadagnare o come hai vissuto i momenti della tua vita?

1 – Cos’è la legge del pendolo?

Una brutta abitudine di noi tutti è avere il bisogno di trovare costantemente dei colpevoli ai nostri problemi, ma la cosa singolare è che nella maggior parte dei casi i colpevoli non siamo mai noi.

Scarichiamo spesso la colpa alla mancanza di soldi poichè tendiamo ad identificare la felicità nell’accumulo di questi. Pensiamo “Se avessi più soldi…” (fattore esterno) piuttosto che “Se cambiassi…” (fattore interno).

Questo perchè pensiamo che cambiare noi stessi sia più difficile di accumulare soldi. Ma quanti di voi sono riusciti ad accumulare milioni di soldi senza cambiare la propria persona (in maniera potenziante ovviamente)?

Non sono in molti ad avere un conto in banca spropositato eppure esistono molti di questi che vivono la loro ricchezza in maniera malata, basta pensare a tutte le star del cinema o della musica che sono cadute in depressione nonostante avessero tutti i soldi che volessero.

Questo è proprio l’aspetto che tendiamo a non considerare: gestire una mole enorme di soldi è molto più difficile e dispendioso di energie che gestirne pochi.

Una persona che ha tantissimi soldi tende a viziarsi e a vivere esperienze di vita riservate a ben pochi. Queste esperienze, proprio perchè esclusive, vanno ad esaltarti all’ennesima potenza sollecitando in modo eccessivo gli ormoni.

Accade però che quando non sei pronto a gestire una quantità così elevata di soldi e quindi di vizi ed esperienze esaltanti arriva il momento in cui questo lusso viene meno se non scompare del tutto.

Le legge del pendolo dimostra che il periodo di oscillazione aumenta all’aumentare della lunghezza del pendolo. Mentre la frequenza è inversamente proporzionale alla lunghezza del pendolo

Rapportato a noi stessi questa legge ci insegna proprio che quanto più investiamo nella nostra crescita personale (lunghezza del pendolo) più sarà lungo il periodo di oscillazione tra momenti belli e brutti della nostra vita. Questo vuol dire che riusciamo a trarre maggiore significato da questi momenti ed essere più equilibrati nel viverli, diminuendo anche la frequenza delle oscillazioni a favore di una costanza maggiore.

Se invece non investiamo in noi stessi il periodo di oscillazione tra momenti belli è brutti della nostra vita è bassissimo questo vuol dire che aumentiamo a dismisura la frequenza, ovvero momenti belli e brutti si alterneranno molto velocemente e dureranno molto poco.

Questo scompenso, molto sottovalutato, quando non siamo in grado di gestirlo ci porta in depressione e purtroppo ad oggi ci sono note moltissime storie di celebrità che nonostante i soldi e la fama sono rimasti succubi di questo meccanismo.

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2 – La testimonianza di Jim Carrey

In un suo public speach, Jim Carrey si è voluto aprire con il pubblico dopo un suo periodo lontano dai riflettori a causa di vicende personali negative raccontandosi in questo modo:

Ho capito improvvisamente come il pensiero era solo un illusione e come il pensiero sia responsabile, se non di tutto, di molte delle sofferenze che sperimentiamo.


Ho capito come stavo guardando queste cose da un altra prospettiva e mi sono chiesto, meravigliato, chi fosse cosciente di cosa stavo pensando.


Improvvisamente sono stato portato in questo espanso e fantastico sentimento di libertà da me stesso e dai miei problemi.


Ero più grande di ciò che faccio, più grande del mio corpo, ero tutto e tutti.


Non ero più un frammento dell’universo bensì l’universo stesso e da allora, in ogni istante sto cercando di tornare lì. (Risate del pubblico)

È come cavalcare un’onda, a volte sono su a volte sono giu, ma almeno so dove voglio andare.

E voglio portare quante più persone possibili con me perchè la sensazione è meravigliosa.


Sapete la nostra intenzione è tutto, nulla accade su questo pianeta senza di essa.


Nessun singolo evento è mai stato realizzato senza un intenzione.


Ho iniziato a pensare alla mia vita, a questa conferenza, allora mi sono guardato indietro e ho pensato: tutta la mia vita sono stato due persone, in salotto (nei film) divertendo gli altri, scimmiottandomi facendo quello che avevo da fare con gli altri e cercando di consolare mia madre che soffriva.


Aveva l’artrite e la flebo e non c’era niente che la consolasse, era depressa ed io desideravo che si liberasse e che realizzasse che la sua vita significasse qualcosa perchè ha partorito qualcuno che merita qualcosa.


Poi andando in camera mia mi sono seduto con un piccolo blocco da disegno, cercando di capire cosa significa tutto: perchè siamo qui, cosa è questo.


Un giorno ho letto qualcosa su Buddha e diceva che qualsiasi spiritualità presuppone la liberazione dalla sofferenza e bruscamente ho realizzato che è questo che facevo nell’altra camera e che ero conforme.


Sapete, queste mie qualità sono conformi con questi principi.


Così mi sono sentito incredibilmente fortunato, ho iniziato a spremermi ogni volta, sono stato preso da ogni tipo di preoccupazioni egoiche, ma sono così fortunato di far parte di questa comunità e di fare qualcosa di valore.”

Oggi Jim Carrey è tornato a vivere il suo lavoro in maniera più serena regalando le performance a cui ha abituato da sempre il grande pubblico, ma la sua storia ed il suo percorso restano un faro per tutti i suoi colleghi del mondo dello spettacolo.

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F.

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