È dimostrato, e risaputo ormai, che la dipendenza da smartphone può causare gravi disturbi sociali.
L’aspetto subdolo di questi device e delle loro applicazioni è che tendono a fare leva sui nostri comportamenti utilizzando lo stesso meccanismo che si utilizza nel gioco d’azzardo.
1 – L’esperimento di Michael Zeiler
Lo psicologo Michael Zieler, negli anni ’70, ha condotto un esperimento utilizzando dei piccioni come cavie.
Lo sviluppo dell’esperimento era estremamente semplice: il gruppo di volatili veniva messo dentro una gabbia al cui interno era posto un pulsante; ogni volta che questo pulsante veniva schiacciato da un piccione veniva erogato del mangime come “premio”.
Il cassico esperimento sul comportamento azione-ricompensa? Non proprio.
L’esperimento infatti è stato diviso in due fasi:
- La prima prevedeva quanto scritto precedentemente e quindi “abituare” il piccione ad intuire che ogni qual volta si schiacciasse il pulsante all’interno della gabbia i piccioni avrebbero beccato del mangime.
- La seconda invece introduce l’aspetto della variabile. Zeiler ad un certo punto decise che la ricompensa non sarebbe stata erogata ogni volta che il pulsante fosse stato schiacciato, ma con intervalli di tempo lunghi decise che questo avrebbe funzionato solo nel 50-70% dei casi.
Qui l’esperimento prese una piega decisamente interessante. Zeiler cominciò a notare come i piccioni nella prima fase dell’esperimento schiacciassero il pulsante con una frequenza regolare, mentre nella seconda fase lo stato di incertezza e di dubbio spinse i piccioni a schiacciare il pulsante forsennatamente poichè non più certi della ricompensa.
Rendendo il premio aleatorio, l’esperimento ha dimostrato come aumentasse il livello di dopamina generata nel cervello dei piccioni ad ogni tentativo di successo.
2 – Ti stai comportando come un piccione?
Questo comportamento ossessivo in effetti è esattamente quanto avviene nella mente dei giocatori d’azzardo.
A questo punto il ragionamento sorge spontaneo: è possibile che i social network sfruttino questo tipo di studi per infondere dopamina ogni volta che vediamo riceverci una notifica?
Proviamo a pensare al pulsante “Like” introdotto ormai nel lontano 2008 da Facebook: questa funzione riesce a restituire dei feedback istantaneamente da parte dei nostri amici o follower. Dal punto di vista analitico quindi tende anche ad essere un bel vantaggio in termini di tempo e praticità.
La sottilezza tuttavia di tale funzione sta proprio nel fatto che ogni volta che noi pubblichiamo un post, una foto, un articolo o un video non abbiamo la certezza di quanti “like” riceveremo. In altre parole “il premio” è imprevedibile.
Gli studi sulle sponsorizzazioni mostrano come alcune pubblicazioni siamo più efficaci in determinate fasce orarie e giorni della settimana, ma rimane comunque una previsione di massima.
Questo vuol dire che ogni nostra pubblicazione è una “scommessa” dal quale riceviamo dopamina ogni volta che vediamo quella notifica segnalarci che abbiamo appena ricevuto un “like”.
A questo punto c’è da chiedersi: quanti di noi si comportano come i piccioni dell’esperimento?
È lecito immaginarsi che più la dipendenza da smartphone e social network è alta nel soggetto, più è alta la possibilità che presenti atteggiamenti del genere che, se non mantenuti sotto controllo, possono alla lunga sfociare in pericolose dipendenze.
A tal proposito ho suggerito 5 semplici tecniche per difenderci dalla dipendenza da smartphone, social e giochi in questo articolo, totalmente gratuite e dal riscontro immediato.
F.
Un pensiero su “Non essere un piccione”