- Cartaceo: SI
- eBook: SI
- Pagine: 200
- Lingua: Italiano
- Editore: BUR
Il Tempo è il giudice più equo e risoluto che ci sia: ogni giorno ognuno di noi ha 24 ore a disposizione per vivere la sua giornata.
Semplice. Nessuna distinzione di genere, credo o etnia. Siamo tutti in possesso di 24 ore ogni giorni e possiamo sfruttarle come vogliamo (o almeno in parte).
Quante volte abbiamo lamentato frasi del tipo “Vorrei più tempo per me stesso” oppure “Non riesco mai a fare quello che mi piacerebbe veramente”? Abbiamo tutti incondizionatamente 24 ore ma proviamo quella sensazione fastidiosa che ci fa sembrare come se alcuni ne avessero di più ed altri di meno.
Andrea Giuliodori mette il focus esattamente su questa problematica: come riuscire a gestire il nostro tempo in maniera efficace?
Il libro ci guida in una giornata immaginaria dove da quando ci alziamo al suono della sveglia fino a quando non andiamo a dormire abbiamo la possibilità di immedesimarci in molte situazione “scomode” cui tutti quanti almeno una volta siamo incappati.
L’autore gioca a punzecchiare il lettore mostrando lui come molte situazioni della nostra giornata tendino a farci perdere quel tanto agognato tempo che a fine giornata ci sembra troppo spesso insufficiente.
Mostra tuttavia come è possibile con semplici abitudini ed esercizi anche pratici riuscire ad assottigliare sempre di più le situazione di tempo perso convertendolo in tempo guadagnato, positivo, rigenerante.
Durante la lettura abbiamo la sensazione di fermarci a dei bivi che tendiamo ad immaginarci sia dal punto di vista personale che professionale. Giuliodori vuole essere una vera e propria “cartellonistica stradale” per guidare il lettore verso il percoso più funzionale e gratificante.
La bellezza di “Riconquista il tuo tempo” sta nella sua semplicità: è infatti nelle piccole cose quotidine cui tendiamo a non fare caso o dare poca importanza che si insidia il pericolo maggiore della perdita di tempo. Probabilmente durante la lettura tenderete ad essere infastiditi da Giuliodori per le sue “frecciate ironiche”, sentimento che non potrà che convertirsi in gratitudine, a fine lettura, per aver acceso quella lampadina che può fare la differenza.
F.